1 maggio..mi siedo ai piedi della finestra che dà sul balconcinoe come sempre il mio sguardo si sofferma su quella famiglia di origini lontane..una palla rimbalza tra le mani delle bimbe e del loro padre che ogni giorno si dedica a loro,come fossero il suo tesoro più prezioso e bello che il cielo potesse mandargli..Non mi ricordo di pomeriggi da 'pallavolisti',forse perchè in realtà non ce ne sono mai stati,ma rammento le nostre uscite in bicicletta,le ore perse a studiare insieme a te un po'della tua adorata matematica,le tue mani grosse e ruvide che maneggiavano qualunque cosa,le tue preoccupazioni che ti si dipingevano in voltoe le mie attenzioni affinchè tu le potessi scacciare via,i nostri pranzi semplici e laconici,ma non per questo tristi..ma ora la tua sedia è vuota durante quello che prima era il nostro pranzo,ora purtroppo solo mio..e molte volte mi sento così sola che non sento più nemmeno lo stimolo della fame..adesso la solitudine è soprattutto questo..il non averti accanto in nessun luogo,nè a qualunque ora..non avere la tua protezione,i tuoi sorrisi altruisti,i tuoi rimproveri da mandare al diavolo,e tanto..tanto altro ancora.."non immagini com'è lontano vivere se tu non sei più qui.."